Adeguare la produzione di alcuni settori all’economia circolare vale mezzo milione di posti di lavoro. A stimarlo sono Confindustria e Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile, indicando che intervenendo con progetti ambiziosi su filiere produttive come rifabbricazione, riparazione, riciclo e bioeconomia potrebbero essere creati 540 mila posti di lavoro aggiuntivi nei prossimi dieci anni. In assenza di politiche di incentivo e di norme adeguate la previsione stima appena 35 mila lavoratori in più grazie all’economia circolare.
Uno scenario che da un lato presenta dunque delle opportunità, dall’altro si vede obbligato a fare conti con le tradizionali difficoltà che lamentano le aziende: eccesso di burocrazia, difficoltà di accesso al credito, carenza di competenza e regolamentazioni